ernie e diastasi

Diastasi addominale: cosa è, sintomi e come si manifesta

La diastasi addominale, o diastasi dei muscoli retti, è una condizione abbastanza comune nelle donne in gravidanza e dopo il parto. In realtà, tale situazione può verificarsi anche negli uomini, spesso in relazione all'obesità, così come negli atleti e nei bambini.

La diastasi dei retti addominali rappresenta sia un problema estetico che funzionale, pertanto deve essere curata e trattata in modo corretto. Chiaramente, la diastasi non è una condizione patologica pericolosa per la vita, ma può influire sulla capacità di svolgere determinati compiti e sull'autostima della persona.

 diastasi addominale

Cos'è la diastasi addominale

Con diastasi addominale si intende la separazione parziale o completa dei muscoli retti dell’addome. Questa condizione può evidenziarsi sopra, sotto o attorno all'ombelico.

La diastasi si verifica generalmente durante la gravidanza, quando i muscoli del retto addominale si allungano e distanziano per far posto al feto. In particolare, essa tende a svilupparsi solitamente durante il terzo trimestre di gravidanza.  Questo perché, durante tale periodo, vi è una maggiore pressione sulla parete addominale data dalla crescita rapida del feto. I muscoli del retto addominale, soggetti a questa forte pressione, si affinano, allungano e separano. Gli ormoni della gravidanza, quali relaxina ed estrogeni, svolgono un ruolo importante in questo processo, giacché aiutano ad ammorbidire i tessuti connettivi e i legamenti presenti in questa zona.

La diastasi addominale però, non si nota fino al post partum. Nella maggior parte delle donne, a seguito del parto, i muscoli addominali riacquisteranno la loro tensione naturale entro 2-3 mesi dall'evento. Tuttavia, circa il 30% delle donne potrebbe continuare a notare il divario addominale anche dopo tale periodo. Questi casi, molto spesso, sono risolvibili con esercizi fisici mirati a far ritrovare al muscolo tensione e forza o con trattamenti chirurgici.

La diastasi addominale viene classificata sostanzialmente in base alla dimensione della separazione. Qualora tra le due metà del muscolo retto dell'addome, la cosiddetta linea alba, vi sia uno spazio di 1-2,5 cm è considerata una situazione del tutto normale. Se la linea alba consta di un divario compreso tra 2,5 e 3 cm, si ha una diastasi di grado lieve. Una separazione di grado moderato è compresa tra i 3 e i 5 cm, oltre i quali si sfocia in uno stadio grave.

Cause della diastasi addominale

Come anticipato, la principale causa della diastasi addominale è data indubbiamente dalla gravidanza. Man mano che il feto cresce, l'utero si espande e si ha un aumento della pressione contro la parete dell'addome. Questa pressione provoca l'espansione del tessuto connettivo, allargando così anche lo spazio tra i lati destro e sinistro del muscolo addominale.

In queste circostanze, generalmente la situazione si risolve entro 3 mesi dal parto. La probabilità di avere una diastasi addominale aumenta in gravidanze gemellari, troppo ravvicinate o se la madre ha più di 35 anni di età. Inoltre, anche la spinta durante il parto può portare alla diastasi del retto.

Vi sono però, altre potenziali cause. Queste includono cambiamenti di peso frequenti o troppo rapidi, obesità, genetica, sforzi o tecniche di allenamento sbagliate.

La diastasi dei retti addominali può essere presente anche nei bambini. In molti neonati prematuri, infatti, i loro muscoli addominali non completamente sviluppati e collegati, possono presentare diastasi. Questa però, si risolverà autonomamente nel tempo senza necessità di alcun trattamento.
Tuttavia, è consigliabile monitorare tale situazione per escludere lo sviluppo di un'ernia ombelicale.

Sintomi della diastasi addominale

La separazione dei muscoli dell'addome è generalmente indolore e spesso asintomatica.
Il dolore è difatti associato ad alcuni degli effetti collaterali della diastasi. La maggior parte delle donne non nota segni di diastasi fino al momento del parto. Durante la gravidanza è davvero difficile distinguere l'eventuale allungamento della linea alba. La cicatrizzazione dovuta all'incisione nel taglio cesareo può accentuare i sintomi associati alla diastasi addominale. I principali sintomi della diastasi addominale sono:

  • Rigonfiamento visibile o leggera cresta che sporge nella zona intorno l'ombelico,
  • Sensazione di flaccidità intorno all'ombelico;
  • Difficoltà a sollevare oggetti, camminare o svolgere attività quotidiane;
  • Postura scorretta;
  • Debolezza addominale;
  • Dolore durante i rapporti sessuali;
  • Dolore pelvico, al bacino, alla schiena;
  • Incontinenza;
  • Stipsi;
  • Difficoltà digestive.

Diastasi addominale come riconoscerla: diagnosi

Come riconoscere la diastasi addominale? 

Per diagnosticare la distasi addominali è necessaria una visita specialistica (con ecografia della parete addominale), ma alcuni dei sintomi sopra citati sono ben visibili in caso di diastasi addominale. Tra i più comuni vi è sicuramente il rigonfiamento nella zona intono all'ombelico e che non scompare dopo esercizi fisici o dopo mesi dal parto. Tale rigonfiamento è ben visibile appoggiandosi allo schienale di una sedia.

Sebbene si possa diagnosticare la diastasi anche da soli, è sempre opportuno rivolgersi a uno specialista. Il medico valuterà se è presente la diastasi, dove si trova e quanto è grave.

Dopo aver esaminato la storia clinica del paziente, tramite ecografia o esaminando con mano la zona addominale, il medico valuterà anche altri fattori che possono influenzarne la forza, mobilità e resistenza. Tra questi fattori vi sono: postura, respirazione, flessibilità, forza muscolare complessiva e una serie di modelli di movimento durante determinate attività. Dopo questa valutazione, il medico elaborerà un piano di trattamento idoneo alla diastasi dei retti addominali diagnosticata.

Trattamento e cura della diastasi addominale

Il trattamento della diastasi dei retti addominali può essere conservativo, mediante esercizi specifici, oppure chirurgico.

La terapia conservativa aiuta a gestire i sintomi e migliorare la capacità funzionale dei muscoli coinvolti, mediante un allenamento posturale e di respirazione per attivare i muscoli del core. Tra questi, i muscoli maggiormente interessati coinvolti sono quelli addominali trasversali, i lombari, il pavimento pelvico e il diaframma. È estremamente importante però affidarsi a un professionista giacché movimenti errati possono peggiorare la separazione addominale. Non vi è un allenamento unico per tutti; ognuno, infatti, genera tensione lungo la propria linea alba in posizioni e modi diversi.

Spesso però la terapia conservativa non basta. In presenza di mancata elasticità muscolare o in situazioni di diastasi addominale grave, si ricorre generalmente alla chirurgia.

L’intervento chirurgico della diastasi addominale puo’ essere eseguito sia dal chirurgo plastico che dal chirurgo generale. Il primo esegue l’intervento di addominoplastica con plicatura della fascia muscolare, ovvero fa una incisione trasversale su tutto l’addome e sutura le guaine muscolari, riavvicinando i retti; il secondo può adottare delle metodiche mininvasive (laparoscopiche) che prevedono piccole incisioni cutanee e spesso rinforzano la riparazione della diastasi con il posizionamento di una protesi biocompatibile. Recentemente, nuove tecniche laparoscopiche (miSAR™; THT), hanno introdotto la possibilità di ricostruire la linea mediana mediante l’utilizzo di una suturatrice meccanica, che ha 3 linee di sutura, e di conseguenza genera una sutura molto resistente. Chiaramente, l'intervento chirurgico rappresenta il modo più veloce e sicuro per trattare la diastasi addominale.

Se non adeguatamente trattata, la diastasi può portare alle seguenti complicazioni:

  • Compromessa stabilità e mobilità del tronco
  • Mal di schiena
  • Dolore pelvico
  • Danno alla tua postura
  • Disfunzione del pavimento pelvico
  • Ernia

Prevenzione della diastasi addominale

Purtroppo, non è possibile prevenire totalmente la diastasi addominale. Questo perché, fattori come genetica e gravidanze multiple, svolgono un ruolo importante in tale condizione. Tuttavia, esistono poche e semplici mosse che consentono di ridurre il rischio di diastasi. Evitare sforzi e sollevamenti di carichi pesanti, esercizi fisici sbagliati, ma anche seguire uno stile di vita sano ed equilibrato sono tra queste.

Pubblicazioni sulla diastasi addominale

FAQ (domande frequenti) sulla diastasi addominale

Come riconoscere se ho una diastasi addominale?

I segnali di allarme possono essere un rigonfiamento visbile, o una postura modificata., Esistono test di autovalutazione per la diastasi, ma ovviamente l'ecografia e la visita specialistica sono i metodi più sicuri.

Come faccio a sapere se ho una diastasi o un’ernia?

La diastasi si associa spesso ad un’ernia della linea mediana, solo la visita dello specialista, tramite ecografia, può determinare la diagnosi.

Allenare i muscoli addominali può essere utile?

L’allenamento sicuramente ha un effetto positivo sulla muscolatura, ma non è in grado di ripristinare le fibre danneggiate, pertanto non riesce a curare la diastasi con l’allenamento. 

La diastasi può portare anche mal di schiena e disturbi urinari?

Sì, la diastasi addominale si associa a lombalgia e a disturbi da incompleto svuotamento vescicale.

 

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